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La Queen Mary conduce indagini sugli IP del Metaverso

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Il Queen Mary Intellectual Property Research Institute (QMIPRI) ha pubblicato un nuovo rapporto che esplora i possibili effetti del Metaverso sui diritti di proprietà intellettuale. 

L’Ufficio britannico per la proprietà intellettuale (UKIPO) ha commissionato il progetto rapporto, che mira a informare la visione e la politica dell'organizzazione riguardo alla creazione, allo sviluppo e all'applicazione di Metaverse. Sotto la giurisdizione dell'UKIPO, il Metaverso può avere un impatto su marchi, design, copyright, brevetti e applicazione. 

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Il Dott. Gaetano Dimita, il Dott. Yin Harn Lee (Università di Bristol), la Dott.ssa Michaela MacDonald, il Dott. Anthony Michael Catton, Zeynep Kubra Kavcar Penbegullu e Juan Alberto Pulido Lock sono gli autori di questo rapporto. Si esamina inoltre come i risultati possano supportare il programma di trasformazione in corso dell'UKIPO.

IP nel metaverso

Sebbene sia ancora nella sua infanzia, il metaverso offre la possibilità di un momento in cui il mondo reale e quello virtuale si fonderanno. Il dottor Gaetano Dimita ha affermato che questa convergenza presenta sia opportunità che sfide per la proprietà intellettuale. Ha aggiunto che mentre alcune questioni, come la giurisdizione e l'applicazione della legge, riecheggiano i dibattiti degli albori di Internet, le caratteristiche uniche del Metaverso richiedono uno sguardo nuovo su come verranno protetti i diritti di proprietà intellettuale.

Il rapporto sottolinea quanto sia fondamentale correggere le attuali carenze del quadro normativo sulla proprietà intellettuale per garantire che il metaverse promuove l’innovazione rispettando i diritti degli utenti. 

Inoltre, la dottoressa Michaela MacDonald ha affermato che i potenziali disagi causati da tecnologie emergenti come intelligenza artificiale è anche motivo di preoccupazione, poiché solleva interrogativi sul controllo umano e sulla potenziale elusione dei quadri giuridici.

Dato che il Metaverso è in continua evoluzione, il rapporto riconosce che è difficile prevedere i singoli problemi legati alla proprietà intellettuale. D’altro canto, indica che lo scenario più probabile è un modello ibrido con attori regionali dominanti accanto a “Metaversi” interconnessi. 

Design antropocentrico nel metaverso

L’importanza dei principi di progettazione incentrati sull’uomo nella formazione delle future strategie IP per il metaverse viene sottolineato nella relazione. Il dottor Yin Harn Lee ha affermato: “Si prevede che gli standard, l’etica e le normative saranno in prima linea nelle discussioni future”.

Uno dei temi principali è la complessità del Metaverso, che è definito come una matrice dinamica e continua di beni e servizi di proprietà intellettuale. Secondo il rapporto, la proprietà intellettuale avrà un impatto significativo sul modo in cui il Metaverso verrà sviluppato, popolato e utilizzato, compreso il modo in cui gli utenti si spostano tra i diversi Metaversi.

Sebbene una chiara strategia sulla proprietà intellettuale per il Metaverso sia ancora lontana, il rapporto suggerisce di utilizzare un approccio progettuale incentrato sull’uomo come base per qualsiasi futuro sviluppo politico. 

Preoccupazioni nel metaverso

Secondo il rapporto, le questioni e le sfide legate alla proprietà intellettuale emerse nel contesto del Metaverso non sono, per la maggior parte, nuove. Molti di essi sono presenti fin da quando Internet e le tecnologie digitali correlate hanno iniziato a diffondersi. I dibattiti sulla giurisdizione e sull’applicazione della legge nel Metaverso, ad esempio, riecheggiano quelli sulla regolamentazione del cyberspazio che ebbero luogo a metà degli anni ’1990. 

Allo stesso modo, le preoccupazioni sollevate dalla prospettiva di marchi su larga scala e copyright violazioni nel Metaverso ricordano quelle sollevate dall'uso non autorizzato di marchi e opere protette da copyright nei mondi virtuali. Questi rimangono problemi attuali nello spazio del Metaverso perché sono stati affrontati in modo imperfetto – o non affrontati affatto – quando sono sorti inizialmente nel contesto di Internet e della digitalizzazione.

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